Salvini contro il Superbollo: “Lo aboliremo gradualmente”. Le ipotesi sul tavolo

VERONA – Il superbollo sparirà, ma gradualmente. Lo ha spiegato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha aperto la rassegna Automotive Dealer Day a Verona. Si tratta di una tassa extra sulle auto di potenza superiore ai 185 kW (252 Cv) che “cuba circa 200 milioni di euro all'anno", ha detto Salvini. ”Il dibattito non è trovare 200 milioni di copertura: possiamo coprirli immediatamente con un decreto ministeriale. Se vogliamo farlo in due step o tre, facciamolo per step in modo tale da evitare critiche che comunque ci saranno". Per il ministro la scelta provocherà critiche da parte di chi attaccherà il governo che "premia chi si compra una macchina di lusso, il nostro scopo invece è ridistribuire ricchezza producendo e vendendo vetture anche di cilindrata più alta”.
Prima di intervenire a Verona Salvini ha sentito il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, che "sta lavorando" già sulla materia: "Contiamo di chiudere prima dell'estate. L'obiettivo sarebbe di eliminare il superbollo, ma possiamo farlo gradualmente" con modifiche che riguarderanno "le fasce di applicazione: alzeremo la soglia dei cavalli oltre i quali si applica", ha aggiunto ricordando che l’abolizione del superbollo fa già parte della delega al governo per la riforma fiscale.
Salvini è tornato anche sul Green Deal e lo stop alle auto termiche nel 2035. "Le scelte imposte dall'Unione europea stanno mettendo in difficoltà un settore produttivo con tutta la sua filiera, ma la CO2 è aumentata: nel 2023, in tutto il mondo ne sono state emesse 37,4 miliardi di tonnellate, il massimo storico da quando esistono le rilevazioni", ha puntualizzato il ministro. "L'intera Europa contribuisce al 7% della CO2 mondiale, la Cina da sola al 31%. È chiaro che se tu poni dei limiti alla tua produzione che vale il 7%, e lasci libero il 31% di bruciare carbone come se non ci fosse un domani per produrre la batteria con cui entro nella Ztl a Milano o a Roma, hai commesso il delitto perfetto". Quanto all’elettrico, deve essere "il consumatore a decidere: quello dell'auto elettrica è stato un esperimento sociale fallito. L’obiettivo del 2035 è folle, sbagliato impercorribile. Il tutto elettrico è la morte economica, commerciale, industriale e ambientale del nostro continente. Il mio appello è di sfruttare i prossimi mesi per poi arrivare sereni al 2027 e a un 2035 dove decida il mercato, non un'imposizione di stampo sovietico".
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